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La particolarità del Premio Terra di Virgilio sta nell'articolazione in due distinte sezioni. La prima, che la competente giuria ha voluto chiamare, estrapolando il titolo da una celebre frase virgiliana, "Vita di scienza e d'arte", ha accolto scritti di poeti o aspiranti tali, non pochi dei quali, pur scrivendo in italiano, hanno natali in Paesi di tre diversi continenti. La seconda, che l'apposita giuria ha chiamato "L'ozio degli attivi", traendo spunto dai versi di un autore segnalato con menzione speciale, si rivolgeva a persone ospitate in strutture protette. La poesia del disagio, altrimenti definita "poesia del cuore" o "poesia dell'anima", completa il quadro voluto dagli organizzatori, allargandolo al mondo della fragilità. Tale seconda sezione ha il senso di dare spazio all'espressione lirica di coloro che praticano la poesia come elemento di riscatto, di autocura e di reinserimento sociale. Persone che non si lasciano certo dominare dal fato, ma vanno, comunque, oltre.